PITTURA: non per diventare Giotto o Picasso ma per imparare a VEDERE con occhi nuovi, ciò che ci circonda e ciò che abbiamo dentro di noi, per VEDERE ciò che vedono gli altri, per allontanarci da un mondo di immagini sterili, digitalizzate e fredde che circondano noi e i ragazzi ogni giorno.

TEATRO: Non per diventare Shakespeare o Albertazzi ma per ASSAPORARE E GUSTARE fino in fondo ogni singola parola che pronunciamo e per vestire i panni di eventi e situazioni profondamente umane che magari non fanno parte della nostra vita attuale ma magari lo diventeranno.

MUSICA: Non per diventare Mozart o i Queen ma per ASCOLTARE, imparare ad utilizzare di nuovo le orecchie, per riuscire a dare un suono, una concretezza a tutti i sentimenti che rimangono chiusi dentro di noi perché non si riesce ad esprimerli in maniera diversa.

DANZA: non per diventare Bolle o Fracci ma per avere consapevolezza della bellezza dei nostri gesti corporei in armonia con i nostri spiriti, e per poterci liberare dall’immobilità della vita attuale.

SPETTACOLO FINALE: non per fare mostra di noi stessi ma per condividere con gli altri le fatiche fatte insieme per raggiungere uno scopo comune.